Caro Paolo D'Arpini.
...Stasera ti scrivo con gli occhi ancora un po' umidi di lacrime. Sai,
sono settimane che mi ripromettevo di far visita ad una mia insegnante
dell'Università... un periodo bello e importante della mia vita, un
momento di grande partecipazione al "movimento" interno ed esterno
della Conoscenza! Lei mi ha permesso di dare valore pieno alla
"Parola", mi ha permesso di scegliere l'incontro autentico con il
"Verbo" e soprattutto ha dato valore all'insegnamento, in un contesto
dove si respira ancora tanta "polvere" di mediocrità e "disillusione".
Bene, ti dicevo che sono giorni che mi riprometto di farle visita,
dopo anni di silenzio. Leggo stamane sul sito dell'Università presso
cui insegnava... una cerimonia di commemorazione in suo onore.. non c'è
più Paolo.. e le mie parole sono qui ora che attendono quel confronto
con Lei che è possibile solo come "corrispondenza d'amorosi sensi".
Istintivamente ne è nato un "pensiero" che spero possa arrivarle con
infinita dolcezza: si chiamava EDDA DUCCI.
...Se mi fermo a pensare, in un attimo ritrovo tutti i miei pensieri
festosamente danzanti in un ballo pieno di magia e sogno.....Gli anni
dell'Università, gli anni "bruciati" dal sole dell'estate, dalla
pioggia di dicembre, dal vento di ogni giorno attraverso il viaggio in
metro...e poi..il Coraggio di "avere la parola" come dono creativo; il
senso di infinito in uno sguardo, in una carezza, nella ferma volontà
di esistere come "essere umano". A chi potrò ora dire "grazie", a chi
potrò scrivere quelle "Parole" che mi hanno aperto la "via", il
"sentiero", l'illusione e la giovane promessa di "felicità".. perché
Lei ci credeva nella Felicità: in ogni respiro, in ogni pausa di
silenzio, in ogni debole battito di ciglia.. Sapeva che l'Infinito è
nella parola che crea la Vita..e questo mi ha insegnato! Non conosco
l'uomo, ignoro i suoi profondi e a volte"malati" sentimenti, ma lo
amo, lo amo, perchè figlio della Parola in atto d'amore che rese il
Mondo giglio di bellezza. E io amo Lei, in un tutt'uno di emozioni che
la mano non sa trattenere e nessuno me ne voglia se grido questo canto
sul libro aperto di un bianco computer. Mi permetta di credere ancora
nella promessa di infinito che Dio regalò agli uomini, quel Dio che
anche Lei amava senza posa, come una stella del Cielo, che conosce la
sua Luce e in essa è sempre sempre Beata!
Antonella Pedicelli
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http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=antonella+pedicelli
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