"Il serpente e la tartaruga", (Mursia editore) secondo romanzo di Nicla Pandolfo dopo "La vita degli altri del 2006, è una commovente storia d´amore.
Una storia d´amore che si distingue nel panorama narrativo italiano,
perché l´amore che Nicla Pandolfo racconta è quello tra Ada e le
stelle.
Ada, ragazza napoletana con un cervello da genio imprigionato in un
corpo sgraziato e goffo, imbruttito dal sovrappeso e dal gonfiore,
cresce senza amicizie né interessi che non siano l´ossessiva cura
della sua intelligenza, la passione per il cosmo e il mito del
serpente di giada accovacciato tra le zampe dell´Orsa Maggiore.
Ada diventa una brillante astrofisica, ma neanche lo studio, i
successi accademici e l´affetto della sua famiglia potranno salvarla
dal confronto con la vera se stessa, la donna sola e infelice che
cerca nelle meraviglie dell´assoluto e del trascendente l´amore e
l´attenzione che nessun uomo le ha mai riservato.
Lo stile de "Il serpente e la tartaruga", fortemente contemporaneo
nonostante i tratti lirici che lo caratterizzano, rende il romanzo
un´opera originale e coinvolgente e Nicla Pandolfo descrive una
protagonista tenera e complessa, spigolosa e dolce, costretta a subire
la più dura delle ingiustizie, dover valutare se stessa e gli altri
con tutta l´amara forza e consapevolezza del suo speciale intelletto.
E l´intelligenza - in contrasto con la bellezza e la sensualità
femminili, il potere che da sempre esercitano sugli uomini, anche i
più insospettabili - è un altro dei temi centrali del romanzo.
L´intelligenza e la sete di sapere che salvano la vita di Ada, e le
restituiscono l´amore per la vita, in un inaspettato happy end in
armonia con il creato e la volta celeste, sotto cui siamo tutti figli
dello stesso Dio.
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