Il Ministro degli esteri dell'Iran, A. Araghchi, ha puntato il dito sulla responsabilità degli USA nei recenti attacchi terroristici ed immotivati contro l'Iran:
"L'aggressione del regime israeliano contro la Repubblica Islamica dell'Iran non sarebbe mai potuta avvenire senza il consenso e il sostegno degli Stati Uniti. Abbiamo prove solide e convincenti del sostegno alle forze americane nella regione e alle loro basi, derivanti dagli attacchi militari del regime sionista. Abbiamo monitorato attentamente la questione e disponiamo di abbondanti prove del sostegno fornito alle forze del regime sionista.
Ma più importanti delle nostre prove sono le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti. Nei tweet e nelle interviste di ieri, ha chiaramente espresso il suo sostegno, affermando che "questo non sarebbe stato possibile senza le attrezzature americane" e che "ci sono ulteriori passi da compiere". Pertanto, a nostro avviso, gli Stati Uniti sono complici di questi attacchi e devono assumersi la propria responsabilità.
Naturalmente, in risposta agli attacchi del regime sionista, abbiamo concentrato la nostra attenzione su obiettivi interni al regime stesso. Non vogliamo che la guerra si estenda, a meno che non ci venga imposta. Non volevamo questa guerra per principio e ci siamo impegnati nella diplomazia riguardo al nostro programma nucleare.
"Il regime israeliano non vuole alcun accordo sulla questione nucleare".
Ci difendiamo; la nostra difesa è del tutto legittima e autorevole. Questa difesa è una risposta all'aggressione. Se l'aggressione cessa, è naturale che anche le nostre reazioni si fermino.
Con questa logica, abbiamo avviato i negoziati con gli Stati Uniti e ne abbiamo tenuti cinque round. Nel sesto round, avremmo dovuto presentare il nostro piano per un possibile accordo alla parte americana. Nel round precedente, la parte americana ci aveva presentato una proposta che, a nostro avviso, presentava problemi e non era accettabile. Avevamo espresso il nostro punto di vista e preparato una controproposta da presentare alla riunione che avrebbe dovuto tenersi il 15 giugno 2025. A nostro avviso, la nostra proposta potrebbe aprire la strada a un accordo. (...)
"Il regime sionista farà di tutto per fermare i negoziati".
Negli ultimi anni Israele ha cercato più volte di bloccare i negoziati con omicidi, sabotaggi o altre azioni. Ricordo che, quando stavamo negoziando a Vienna per la riattivazione del JCPOA, Israele ha sabotato l'impianto di arricchimento di Natanz. La centrale elettrica di quell'impianto è esplosa e, a causa dell'interruzione di corrente, un gran numero di centrifughe ha subito problemi. Tutto ciò che cercarono di fare fu bloccare i negoziati.
Ciò che è stato fatto finora da parte di Israele è proprio quello di minare la diplomazia e i negoziati. Ci rammarichiamo che anche il governo degli Stati Uniti abbia aderito a questa azione".
(Fonte: Tasnim News)
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