La tutela degli animali è un tema che continua a guadagnare importanza nell’opinione pubblica italiana. Lo conferma con chiarezza il 37esimo Rapporto Italia dell’Eurispes,, pubblicato il 29 maggio e che ha dedicato ampio spazio alle opinioni degli italiani riguardo a pratiche che coinvolgono gli animali, evidenziando un forte sentimento contrario a forme di sfruttamento e maltrattamento. Infatti vivisezione, caccia, pellicce e circhi ricevono un netto rifiuto da parte degli italiani.
Secondo il Rapporto, una larga maggioranza degli italiani si dichiara contraria a diverse pratiche che implicano sofferenza o sfruttamento degli animali.
Vivisezione: il 78,7% degli intervistati si oppone all’utilizzo degli animali per esperimenti scientifici che comportano dolore o danno. Caccia: il 68,3% degli italiani è contrario alla caccia, considerata una pratica non più accettabile in una società moderna e sensibile. Pellicce: il 79,4% si oppone all’uso delle pellicce animali nella moda, sottolineando una crescente attenzione verso alternative cruelty-free. Animali nei circhi: il 76% degli intervistati è contrario all’impiego di animali negli spettacoli circensi, una pratica sempre più criticata per motivi etici e di benessere animale.
Il Rapporto Eurispes ha ampliato la sua indagine evidenziando anche nuove frontiere di sensibilità: allevamenti intensivi e gestione della fauna selvatica: allevamenti intensivi per uso alimentare: il 71,4% degli italiani si dichiara contrario a questa pratica, spesso associata a condizioni di vita stressanti e crudeli per gli animali. Abbattimento di animali in sovrannumero: anche questa pratica incontra un’opposizione significativa, con il 66% contrario all’abbattimento in aree extraurbane e il 60,1% contrario quando riguarda animali in sovrannumero vicino o all’interno di aree urbane.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, commenta: "I dati del 37esimo Rapporto Italia evidenziano innegabilmente un cambiamento culturale profondo e diffuso: gli italiani non solo sono più consapevoli delle condizioni in cui vivono gli animali, ma esprimono anche una chiara volontà di promuovere pratiche più etiche e sostenibili. Questa sensibilità crescente rappresenta un importante stimolo per istituzioni, legislatori e imprese affinché si adottino politiche e comportamenti rispettosi del benessere animale non solo riferito agli animali domeestici, a dimostrazione che il lavoro instancabile di sensibilizzazione di associazioni come LEAL, dei media e degli attivisti sta ottenendo risultati concreti e tangibili”.
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