lunedì 20 maggio 2024

Verona. Un nuovo movimento popolare per la Pace con Papa Francesco...


Papa Francesco a Verona

Il 18 maggio 2024 a Verona è stata una giornata importante, orientata alla missione fondamentale di costruire un futuro di speranza nell’impegno collettivo per costruire un movimento di base, capace di intrecciare, a livello globale, disarmo, democrazia, ecologia e giustizia sociale.


L’evento di Verona ha confermato l’impegno scomodo dell’attuale Pontefice contro le armi e contro la guerra. Ed è significativo che Francesco abbia sorretto la bandiera della pace insieme a Padre Alex Zanotelli, riconoscendone una particolare responsabilità nel promuovere ed animare il nuovo movimento popolare“che dovrà cambiare il mondo per costruire la pace”.


Noi sosteniamo con autonomia critica di “laici” il Papa pacifista; abbiamo fiducia in Padre Alex Zanotelli come riferimento per l’attuazione del “Manifesto per la pace” emerso dall’Arena di Verona.


Papa Francesco, nel concludere “Arena di pace”, ha invitato a cercare l’unità invece che l’uniformità ”perché la società che ha paura della pluralità è psicologicamente avviata al suicidio”.


Bene, prendendolo in parola, staremo molto attenti a distinguere anche all’interno delle Chiese e delle religioni, organismi complessi, ambigui e contraddittori, i sinceri “artigiani della pace” dai “Ponzi Pilati”: la loro indifferenza e compromissione con i poteri temporali prestano il fianco alle strumentalizzazioni di Dio che caratterizzano troppe guerre combattute oggi (a cominciare da quelle in Ucraina e nel Medio Oriente!).


All'utile base di priorità per i movimenti di base, emerse dal Gruppo, noi, Disarmisti esigenti, proponiamo di aggiungere delle specificazioni, che rispondono ad una idea di nonviolenza come forza non solo etica ma politica, collegata alla “terrestrità”: un altro nome possibile per l’ecologia integrale e sociale, per la quale non è l’Umanità la padrona della Terra, ma è una parte organica di un ecosistema vivente (“Creato”) che ha la responsabilità di custodire.


Ci preme anche sottolineare che esiste un antimilitarismo nonviolento di natura laica, incarnato da organizzazioni centenarie (come, ad esempio, la War Resisters’ International): non possono essere sottovalutate se non addirittura ignorate nella loro tradizione e nel loro spessore autonomo.

Sarebbe opportuno che questa dimensione laica del pacifismo venisse coltivata e interloquita, non in contrapposizione all’area cattolica (o cristiana, o religiosa in genere); ma anche come presa d’atto che la gran parte del popolo, che oggi dobbiamo servire e unire contro la guerra, è per lo più secolarizzato e laico, in virtù dei profondi cambiamenti sociali e culturali intervenuti nelle società contemporanee.


Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti




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