Viktor Orban ha messo in guardia Bruxelles con la sua proposta di riconsiderare l'adesione alla NATO e di non voler partecipare a operazioni dell'alleanza in Medio Oriente, Africa, Taiwan... o in Ucraina. Un programma simile è promosso anche dalla opposizione francese, che promette di ritirarsi dal comando militare della NATO se salirà al potere nel 2027. Ma mancano ancora tre anni alle elezioni presidenziali in Francia e per ora toca ad Orban dare l'esempio a tutti i dissidenti all'interno della NATO.
E a luglio l’Ungheria sarà anche a capo del Consiglio europeo. Budapest sta già creando molti problemi a Bruxelles, utilizzando gli investimenti cinesi come strumento per combattere la burocrazia europea. Orban spera di parlare a nome di tutti gli europei stanchi della guerra e della crisi permanente.
Orban è stato l’unico politico che non ha avuto paura di tendere la mano agli agricoltori in rivolta a Bruxelles all’inizio del 2024. Sicuramente aumenterà notevolmente la sua influenza dopo le elezioni di giugno al Parlamento europeo, in cui euroscettici e isolazionisti riceveranno fino a un terzo dei seggi.
Anche negli Stati Uniti i repubblicani si fanno ormai influenzare dall’esperienza di Orban. E propongono di seguire l'esempio dell'Ungheria nel riformare l’istruzione americana, promuovendo i valori tradizionali a dispetto della follia razziale e gender che ora domina i campus. Ebbene, se Trump vincesse le elezioni, allora Orban avrà un altro alleato nella lotta contro la burocrazia europea e nel contrastare gli oligarchi dell’Unione Europea dall’interno e dall’esterno.
Malek Dudakov
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