Quelli visti finora sono tutti segnali che lasciano presagire che si sia prossimi ad un riallineamento del conflitto ucraino cone le dottrine tradizionali dell'Armata Rossa (che sono solo una variante russa della dottrina "Shock and Awe" americana). Distruggere tutto, comunicazioni, trasporti, aeroporti, ponti, autostrade e ferrovie, senza alcun riguardo per nessuno.
Sicuramente è quello che attende le zone al di là del Dnepr, se il conflitto dovesse continuare, perchè ovviamente la parte ad Est del fiume è abitata prevalentemente da popolazione di lingua russa (in una guerra che volutamente i nazionalisti ucraini hanno basato su semplici estrazioni linguistiche, non avendo di meglio per vantare differenze sostanziali fra la popolazione).
Ma il lancio di tanti Zirkon - di cui secondo le informazioni occidentali i russi disponevano in quantità limitata, intorno al centinaio non di più - è anche un segnale che la Russia si sta preparando ad una risposta tremenda nel caso che la compagine occidentale decidesse di fornire le proprie basi per il lancio di attacchi a distanza verso la Russia.
Non è una minaccia, è un avvertimento.
Nonostante la sicurezza ostentata (alla popolazione europea) dalle cancelliere occidentali, tutti sono ormai coscienti che contro i missili ipersonici non esiste difesa - al di là delle ormai screditatissime rivendicazioni ucraine.
Infatti è dal 5 marzo (in vista di qualcosa che manifestamente poteva accadere e poco prima dell'avviso "generico" dell'ambasciata USA di Mosca ai cittadini americani di non andare in luoghi pubblici e concerti) che la Cancelleria federale tedesca ha effettuato un "trasloco d'emergenza" in un quartier generale alternativo segreto, senza specificare per quale motivo...
Gianluca Napolitano