Tecnicamente il sistema bancario può svolgere le stesse identiche funzioni economiche dello stato, cioè esercitare capacità di emissione e indirizzo di spesa, se glielo si consente.
C'è però una differenza fondamentale: lo stato democratico, comunque sia congegnato, in quanto organismo elettivo, si fonda sulla partecipazione decisionale di tutti i cittadini, la banca invece su quella degli azionisti.
Tra una forma di potere e un'altra, siamo passati dunque dalla democrazia alla plutocrazia.
Cioè da una forma pubblica ad una privata.
La prossima puntata non so per quando sia prevista.
La classe politica, con tutto il potere decisionale che aveva, si è suicidata in favore della nuova condizione impiegatizia, se pur di lusso, al servizio dei banchieri.
Perché lo ha fatto ?
Lo stato ha ceduto il potere decisionale economico (e per conseguenza, gli altri) al sistema bancario.
Ma chi glielo ha fatto fare ?
Se uno ha il potere che conta, perché lo cede a un altro ?
La trasformazione, in Italia, sembra avere avuto le sue prime origini nel 1969, quando la "strategia della tensione" ebbe inizio con gli attentati dinamitardi contro due banche (allora) di stato, BNL e Banca dell'Agricoltura.
Probabilmente dunque gli attentatori di Ordine Nuovo, finanziati ed armati dai militari Nato di stanza in Europa, per ordine della Casa Bianca, non furono che le pedine esecutive di una fase del conflitto tra potere privato e potere pubblico che ha condotto al turbocapitalismo neoliberista delle ultime decadi.
Nel 1978 venne ucciso Aldo Moro, che aveva fatto emettere ben 5 miliardi di lire (di allora) direttamente dal Tesoro, senza passare attraverso il debito formale con la Banca d'Italia.
Nel 1981 la Banca d'Italia è stata scorporata dal ministero (il "divorzio") e successivamente privatizzata al 95%.
Nel 1993 i parametri di Maastrcht (con i documenti preparatori, si badi bene, vincolati al "segreto di stato"!), nel 2002 l'introduzione dell'euro Bce, governato da dirigenti non elettivi, bensì nominati, così come del resto gli organi governativi dell'Unione Europea, nella quale gli europarlamentari non hanno potere nè di iniziativa di legge nè di approvazione, cioè non hanno potere legislativo tout court.
Curioso a dirsi, ora l'attuale governo italiano vuole anche il Senato nominato, non più elettivo.
C'è però una differenza fondamentale: lo stato democratico, comunque sia congegnato, in quanto organismo elettivo, si fonda sulla partecipazione decisionale di tutti i cittadini, la banca invece su quella degli azionisti.
Tra una forma di potere e un'altra, siamo passati dunque dalla democrazia alla plutocrazia.
Cioè da una forma pubblica ad una privata.
La prossima puntata non so per quando sia prevista.
La classe politica, con tutto il potere decisionale che aveva, si è suicidata in favore della nuova condizione impiegatizia, se pur di lusso, al servizio dei banchieri.
Perché lo ha fatto ?
Lo stato ha ceduto il potere decisionale economico (e per conseguenza, gli altri) al sistema bancario.
Ma chi glielo ha fatto fare ?
Se uno ha il potere che conta, perché lo cede a un altro ?
La trasformazione, in Italia, sembra avere avuto le sue prime origini nel 1969, quando la "strategia della tensione" ebbe inizio con gli attentati dinamitardi contro due banche (allora) di stato, BNL e Banca dell'Agricoltura.
Probabilmente dunque gli attentatori di Ordine Nuovo, finanziati ed armati dai militari Nato di stanza in Europa, per ordine della Casa Bianca, non furono che le pedine esecutive di una fase del conflitto tra potere privato e potere pubblico che ha condotto al turbocapitalismo neoliberista delle ultime decadi.
Nel 1978 venne ucciso Aldo Moro, che aveva fatto emettere ben 5 miliardi di lire (di allora) direttamente dal Tesoro, senza passare attraverso il debito formale con la Banca d'Italia.
Nel 1981 la Banca d'Italia è stata scorporata dal ministero (il "divorzio") e successivamente privatizzata al 95%.
Nel 1993 i parametri di Maastrcht (con i documenti preparatori, si badi bene, vincolati al "segreto di stato"!), nel 2002 l'introduzione dell'euro Bce, governato da dirigenti non elettivi, bensì nominati, così come del resto gli organi governativi dell'Unione Europea, nella quale gli europarlamentari non hanno potere nè di iniziativa di legge nè di approvazione, cioè non hanno potere legislativo tout court.
Curioso a dirsi, ora l'attuale governo italiano vuole anche il Senato nominato, non più elettivo.
Vincenzo Zamboni