domenica 4 novembre 2012

Stato di diritto: "...ruba tu che rubo io..."



Prima di entrare in argomento, mi presento.

Dal governo italiano percepivo una pensione ridicola: 450 euro mensili. Avendo sempre lavorato all’estero, in Italia non versavo contributi, quindi dall’Australia mi giunge una pensione inferiore a quella che lo Stato italiano mi riconosce.

Lo stesso vale per mia moglie: 460 euro mensili più una pensioncina australiana.

Ebbene due anni fa circa mi giunse una lettera dall’INPS con la quale mi si comunicava che percepivo troppo, di conseguenza avrebbero ridotto la mia pensione a 320 euro circa e da questa avrebbero sottratto 68 euro mensili per quattro anni allo scopo di far sì che l’INPS recuperasse quanto concessomi per (loro) errore.

La scorsa settimana sempre dall’INPS giunse una nuova raccomandata, questa volta indirizzata a mia moglie, ma contenente lo stesso avvertimento terroristico: l’Inps aveva sbagliato, mia moglie aveva percepito, per loro errore, più del dovuto.

Di conseguenza doveva restituire l’eccesso. Credete che sia finita qui? In data 10/10/2012 una nuova raccomandata dalla quale, dopo avermi informato di un NUOVO errore, scrivono quanto segue: (... omissis....)
 

Non crediate che con questa ennesima mazzata i paraculetti siano sazi, tutt’altro: una nuova raccomandata allietò mia moglie, infatti ecco quanto i farabutti informano:  (... omissis...)

No, caro amico che leggi, queste lettere dell’INPS non sono firmate dal Presidente dell’INPS, egli percependo uno stipendio annuo pari a euro 460 mila euro, più altre entrate provenienti da una mezza dozzina di enti o svariate società, non ha tempo di occuparsi di queste quisquilie.

Nella nostra attività lavorativa, ripeto all’estero, avevamo ben guadagnato ed eravamo riusciti a risparmiare, per fortuna, quanto poi necessario per tappare le falle che lo Stato italiano ci procura. Ma i denari possono terminare, e dopo?

Ricevute queste lettere terroristiche, il mio primo impulso fu di procurarmi un mitra e affrontare i manigoldi colpevoli di tante infamie. Poi, calmatomi, ho preso la penna e, allora entriamo in argomento: riconosco che l’attuale è un’era di “libertà” dove ognuno è libero di vivere la propria vita come non vorrebbe che fosse vissuta.

Qualche tempo fa lessi su un quotidiano di Roma che una signora, Anna D.A. di 35 anni aveva scoperto un furto di un pollo all’interno di un supermercato sulla Tiburtina e voleva bloccare il ladro.

Questi, un polacco di 36 anni che viveva di espedienti, ha reagito malmenando la donna al punto di fratturarle una vertebra, poi è fuggito.

L’uomo è stato inseguito da due persone che si trovavano all’interno dell’esercizio e che avevano assistito alla scena; l’extracomunitario fu bloccato e, quindi, consegnato ad una pattuglia della polizia prontamente giunta sul posto. Processato per direttissima, condannato. Due giorni dopo era nuovamente libero.

commenta la povera donna dopo aver lasciato l’ospedale: (..omissis..)

La signora Anna D.A. guarirà in 60 giorni, salvo complicazioni.

Ho narrato questo fatto che, se vogliamo, è estremamente meno grave di altri migliaia che accadono giornalmente nelle nostre città. Un uomo affamato ruba un pollo, è estremamente meno grave di altri, ma rimane il fatto delle botte e conseguente frattura della vertebra. Solo per questo fatto un giudice in altri tempi avrebbe agito in maniera ben diversa.

Ho sempre sostenuto – e continuo a sostenere – che la classe politica insediatasi nel dopoguerra concepisce leggi per favorire la delinquenza. Anzi, dopo aver assistito alla trasmissione “Report” e dopo aver letto e conosciuto tanti altri casi di ruberie a danno del cittadino (e, soprattutto dei pensionati a reddito ridicolo), il mio giudizio è più pesante, e cioè: la classe politica è formata da delinquenti che emettono leggi per favorire la delinquenza, e per essere più chiari, loro stessi.

Il polacco che per fame ruba un pollo, non può essere paragonato ai tanti Fiorito, i quali dopo aver ‘rubato‘ godono di lautissimi stipendi, fissati da loro stessi, quindi legali. Ecco il delinquente che favorisce il delinquente.

Allora, mi assale l’ira, il disgusto e....


Filippo Giannini

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